DIVINA COMMEDIA

INFERNO

 

L’Inferno, prima cantica della Divina Commedia di Dante Alighieri, rappresenta il regno della dannazione eterna e della giustizia divina. Qui Dante, guidato da Virgilio, esplora il mondo dei peccatori e delle loro punizioni eterne, concepite secondo una logica rigorosa e simbolica. Ogni pena inflitta riflette la gravità e la natura del peccato commesso in vita, seguendo il principio della legge del contrappasso.

La legge del contrappasso è uno dei concetti chiave dell’Inferno. Si tratta del principio secondo cui ogni anima dannata subisce una pena che, in modo simbolico o speculare, corrisponde al peccato commesso in vita.   
Questa legge può manifestarsi in due forme principali:

  1. Contrappasso per analogia: La pena è simile al peccato commesso.

  2. Contrappasso per contrasto: La pena è l’opposto del peccato, per sottolineare l’effetto della giustizia divina.

Esempi di contrappasso:

  • Paolo e Francesca (Canto V): I lussuriosi sono travolti da una bufera infernale che li separa e li trascina senza sosta, simbolo della passione incontrollata che li ha uniti in vita.

  • Suicidi (Canto XIII): Le anime dei suicidi sono trasformate in arbusti spinosi, privati del proprio corpo, perché in vita hanno rinunciato alla loro forma umana.

  • Barattieri (Canto XXI): I corrotti che usavano l’inganno per arricchirsi sono immersi nella pece bollente, simbolo della loro vita di sotterfugi.

  • Lucifero (Canto XXXIV): Simbolo del tradimento e della superbia, è imprigionato nel ghiaccio del lago di Cocito, lontano da Dio, bloccato dalla sua stessa colpa.

Prima di entrare nei veri e propri cerchi infernali, Dante e Virgilio attraversano l’Antinferno, un luogo dove si trovano gli ignavi, cioè coloro che in vita non scelsero né il bene né il male. Questi spiriti, privi di identità morale, sono condannati a inseguire per l’eternità un’insegna vuota, puniti dalla totale assenza di significato nella loro esistenza.
Superato l’Antinferno, si giunge al fiume Acheronte, dove Caronte traghetta le anime dannate nei cerchi dell’Inferno vero e proprio.


L’Inferno è suddiviso in nove cerchi concentrici, ciascuno dedicato a una diversa tipologia di peccato, in ordine crescente di gravità. I peccati si articolano in tre grandi categorie:

  1. Peccati di Incontinenza: Mancanza di controllo sui propri desideri e istinti.

  2. Peccati di Violenza: Azioni contro il prossimo, contro sé stessi o contro Dio.

  3. Peccati di Frode: Inganno nei confronti di chi si fida o nei confronti di tutti.

I Cerchi dell’Inferno :

  1. Limbo (Primo Cerchio): Ospita i non battezzati e i virtuosi pagani, che vivono in una condizione di eterna privazione di Dio.

  2. Lussuriosi (Secondo Cerchio): Trascinati da una bufera infernale, simbolo della loro instabilità emotiva e morale.

  3. Golosi (Terzo Cerchio): Immersi nel fango sotto una pioggia incessante, tormentati da Cerbero.

  4. Avari e Prodighi (Quarto Cerchio): Condannati a spingere enormi massi, eternamente opposti in un movimento inutile e ciclico.

  5. Iracondi e Accidiosi (Quinto Cerchio): Immersi nella palude dello Stige; gli iracondi combattono sulla superficie, mentre gli accidiosi giacciono sotto l’acqua in un torpore eterno.

  6. Eretici (Sesto Cerchio): Rinchiusi in tombe infuocate per l’eternità.

  7. Violenti (Settimo Cerchio): Diviso in tre gironi:

    • Violenti contro il prossimo: Sommersi in un fiume di sangue bollente.

    • Suicidi: Trasformati in arbusti tormentati da Arpie.

    • Violenti contro Dio e la natura: Puniti in un deserto infuocato sotto una pioggia di fuoco.

  8. Fraudolenti (Ottavo Cerchio – Malebolge): Suddiviso in dieci bolge, ospita chi ha tradito la fiducia altrui, come ipocriti, ladri e falsari.

  9. Traditori (Nono Cerchio – Cocito): Imprigionati nel ghiaccio, con Lucifero al centro che mastica i peggiori traditori, come Giuda, Bruto e Cassio.

L’Inferno, nella visione dantesca, si è formato in seguito alla ribellione di Lucifero, l’angelo più bello e potente, che si oppose a Dio. Per punizione, Lucifero fu scagliato dal Paradiso sulla Terra con una forza tale da causare una catastrofe cosmica. La Terra, per timore della presenza del male, si ritirò, scavando una gigantesca voragine sotto la città di Gerusalemme. Questa voragine divenne l’Inferno, un regno sotterraneo a forma di cono rovesciato che si estende fino al centro della Terra.

Il legame tra Inferno e Purgatorio :
La massa di terra spostata dalla caduta di Lucifero venne proiettata nell’emisfero opposto, emergendo come una montagna: il Purgatorio. Questo evento simboleggia la separazione tra il male (l’Inferno) e la possibilità di redenzione (il Purgatorio). La montagna del Purgatorio diventa così il contrappeso simbolico alla voragine infernale.

Significato allegorico :
La formazione dell’Inferno non è solo un evento fisico, ma un’interpretazione allegorica del distacco dal divino: la caduta di Lucifero rappresenta l’origine del peccato, e la voragine infernale simboleggia la corruzione che si allontana sempre più dalla luce divina, fino al punto più basso, dominato dalla disperazione eterna.

L’Inferno è una rappresentazione allegorica e morale del percorso dell’anima verso la consapevolezza del peccato. È il punto di partenza del viaggio di Dante verso la redenzione e la beatitudine divina. Attraverso i suoi cerchi, il poeta invita i lettori a riflettere sulle scelte morali, sulla giustizia e sulle conseguenze del peccato.